Infarto miocardico acuto: la angioplastica primaria riduce del 75% il rischio di re-infarto ad 1 mese rispetto alla terapia fibrinolitica
Lo Studio DANAMI-2 ha aggiunto altra evidenza alla superiorità dell’angioplastica d’emergenza nei confronti del trattamento fibrinolitico.
Lo studio ha fornito dati così evidenti che è stato interrotto prima del tempo.
L’angioplastica d’emergenza ha ridotto di quasi il 75% il rischio di re-infarto nell’arco di 30 giorni rispetto ad Alteplase ( Actilyse ) ( protocollo accelerato ).
In un editoriale che ha accompagnato lo studio, Alice K Jacobs del Boston University Medical Center, ha affermato che gli ospedali dovrebbero ora fornire l’angioplastica 24 ore al giorno, 7 giorni su 7.
In Italia i Centri che eseguono l’angioplastica d’emergenza sono ancora pochi. Una città italiana all’avanguardia nell’angioplastica d’emergenza è Firenze.
In base ai risultati del Florence Acute Myocardial Infarction Registry, uno studio pubblicato sull’European Heart Journal ( EHJ ), l’intervento di angioplastica d’emergenza ha permesso di ridurre la mortalità nei pazienti con infarto miocardico con sopraslivellamento ST ( STEMI ) del 44%. ( Xagena 2003 )
Fonte: The New England Journal of Medicine, 2003
Indietro
Altri articoli
Impatto combinato dell’emicrania e dell’ipertensione indotta dalla gravidanza sul rischio a lungo termine di infarto miocardico prematuro e ictus
È noto che l’emicrania e l’ipertensione indotta dalla gravidanza ( PIH ) aumentino il rischio cardiovascolare. Tuttavia, l’evidenza è limitata...
L'infarto miocardico e la malattia infiammatoria sistemica aumentano il rischio di mortalità nei giovani adulti
I pazienti di età pari o inferiore a 50 anni che hanno sofferto di un infarto miocardico e hanno malattie...
Acido Linoleico plasmatico e dietetico e rischio a 3 anni di diabete di tipo 2 dopo infarto miocardico: un'analisi prospettica nella coorte Alpha Omega
E' stato studiato l'Acido Linoleico dietetico e le concentrazioni plasmatiche in relazione al rischio di diabete di tipo 2 nei...
Colesterolo LDL elevato e aumento del rischio di infarto miocardico e malattia cardiovascolare aterosclerotica in individui di età compresa tra 70 e 100 anni
I risultati di studi storici suggeriscono che un colesterolo LDL elevato non è associato a un aumento del rischio di...
Associazione tra terapia intravitreale anti-VEGF e rischio di ictus, infarto miocardico e morte nei pazienti con degenerazione maculare senile essudativa
Gli studi attuali che hanno valutato il rischio di ictus, infarto del miocardio e decesso nei pazienti sottoposti a terapia...
Infarto miocardico silente e rischio a lungo termine di insufficienza cardiaca
Sebbene l'infarto miocardico silente rappresenti circa la metà del numero totale di infarti miocardici, il rischio di insufficienza cardiaca tra...
Rischio maggiore di demenza vascolare nei pazienti sopravvissuti a infarto miocardico
L’aumento del rischio di demenza dopo infarto miocardico può essere mediato da fattori di rischio condivisi ( ad esempio, aterosclerosi...
La malattia infiammatoria intestinale correlata ad aumentato rischio di infarto miocardico
Uno studio ha dimostrato che i pazienti con malattia infiammatoria intestinale sono a maggior rischio di infarto miocardico. L'infiammazione cronica è...
Rischio correlato al biomarcatore di infarto miocardico e gravi infezioni nei pazienti con artrite reumatoide
L’attività di malattia dell' artrite reumatoide e l'infiammazione sistemica associata sono state collegate a gravi infezioni, infarto del miocardio ed...
Infarto miocardico silente associato a un aumentato rischio di insufficienza cardiaca
L'infarto miocardico silente è associato a un aumentato rischio a lungo termine di insufficienza cardiaca. Sebbene l'infarto miocardico silente rappresenti circa...